NEWS - 23 novembre 2021
DURO COLPO AL MERCATO DELLE CONTRAFFAZIONI DI PARMIGIANO REGGIANO: SEQUESTRATE 420.000 CONFEZIONI DI SEDICENTE “RISOTTO ALLA PARMIGIANA”
Il Servizio vigilanza di mercato del Consorzio, in affiancamento con gli organi di polizia competenti, hanno bloccato oltre 75.000 kg di prodotti che evocavano la presenza di Parmigiano Reggiano DOP tra gli ingredienti pur non contenendolo. Un fenomeno sempre più frequente, condannato anche da recenti sentenze della Corte di giustizia dell’Unione Europea.
Circa 420.000 confezioni di 17 diverse referenze, per un totale di più di 75.000 kg di prodotto: questo l’abbondante bottino del sequestro di sedicenti “risotti alla parmigiana” operato dagli organi di polizia competenti su segnalazione e affiancamento del Consorzio del Parmigiano Reggiano presso le sedi di tre operatori, di cui uno lavora conto terzi per diversi marchi. Questo intervento va a colpire il fenomeno sempre più frequente sul mercato di contraffazioni che, tramite denominazioni allusive (ad esempio, “risotto Parmigiana” o “alla Parmigiana”) e immagini fuorvianti (quali punte o scaglie di formaggio duro e recipienti contenenti del grattugiato), ingannano il consumatore, facendogli credere che il prodotto contenga Parmigiano Reggiano DOP. Nella lista degli ingredienti dei prodotti sequestrati, invece, è dichiarata in un caso la presenza di una preparazione a base di formaggio in polvere, nell’altro di un formaggio fuso. Considerato che, inoltre, il termine “parmigiana” non è associato a una ricetta tipica (niente melanzane tra gli ingredienti) né fa riferimento all’area geografica di Parma, il Consorzio ha ritenuto che il nome e le immagini di questi prodotti rappresentassero una condotta idonea a evocare ingannevolmente la denominazione d’origine protetta Parmigiano Reggiano, e ha conseguentemente richiesto l’intervento degli organi di polizia competenti.
Questa operazione delle forze dell’ordine va inquadrata nell’impegno del Consorzio nella tutela della denominazione di origine del Parmigiano Reggiano e nella vigilanza sulla produzione e sul commercio del formaggio, previste dalle norme di legge. Come ribadito in recenti sentenze della Corte di giustizia dell’Unione Europea, che hanno specificato e ampliato la tutela conferita alle DOP in ambito di evocazione, sono vietate quelle pratiche (uso di nomi, forme, aspetto) per le quali si induce «il consumatore a credere che il prodotto di cui trattasi sia oggetto di tale denominazione registrata». Nel caso in questione, infatti, l’adozione del termine “parmigiana”, sia congiuntamente che disgiuntamente abbinata a una porzione di formaggio a pasta dura, costituisce un’evocazione della DOP Parmigiano Reggiano (anche se non esplicitamente nominata), in quanto induce il consumatore a ritenere erroneamente che si tratti di confezioni contenenti risotto a base di questo formaggio.