La battitura

Una grandezza fatta di rituali.

Ci sono gesti semplici che, ripetuti nel tempo con la stessa passione e maestria, diventano iconici.

Come la battitura, quella fase in cui tutte le forme, una dopo l’altra, vengono battute e controllate per certificare l’eccellenza di Parmigiano Reggiano.

È uno dei rituali iconici che, insieme agli altri, contribuiscono alla grandezza e raccontano un lavoro fatto con cura, passione e dedizione.

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La battitura è un’analisi attenta che mira a cercare difetti interni ed esterni e che viene eseguita su circa 4 milioni di forme, con la stessa identica maestria. Un rituale che si tramanda da generazione in generazione e che rappresenta il punto di contatto tra il lavoro fatto da ogni produttore e tutta la qualità ricercata da ogni consumatore.

I battitori sono sempre in due, sia perché tutte le forme devono essere controllate, sia perché spesso c’è bisogno di un vero e proprio confronto insieme per capirne i suoni.

Sembrano gesti semplici quelli della battitura, ma in realtà, ci sono lunghi periodi di ascolto, attesa e sapienza per arrivare a capire il suono dell’eccellenza. E non esiste una scuola per studiare, ma solo anni di esperienza per imparare.

Quello che un battitore vorrebbe ascoltare a ogni colpo di martelletto, è un suono armonioso, pieno ed omogeneo, segno che quella forma, è pronta per essere marchiata Parmigiano Reggiano.

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La marchiatura avviene dopo 12 mesi di stagionatura e solo dopo il processo di espertizzazione di cui la battitura ne è la parte fondamentale.   

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Il primo taglio