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            NEWS - 04 maggio 2020

            2019: i dati economici

            Crescono produzione ed export.

            Nel 2019 le aziende produttrici di Parmigiano Reggiano hanno prodotto 3,75 milioni di forme (150mila tonnellate), registrando una crescita dell’1,47% rispetto all’anno precedente.

            Un giro d’affari al consumo pari a 2,6 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero: una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato.

            Il Parmigiano Reggiano ha vissuto un momento positivo anche per quanto riguarda le quotazioni. Se, nel 2018, il costo al kg era pari a 9,97 euro, nel 2019 la quotazione media annua si è attestata a 10,75 euro con un incremento del 7,8% (prezzo medio alla produzione Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma).

            In realtà, il 2019 è stato un anno a due facce, perché a partire dal mese di ottobre – nel periodo dei dazi di Trump – le quotazioni sono scese bruscamente sotto i 10 euro e, contemporaneamente, si è registrata una crescita produttiva di latte e conseguentemente di formaggio prodotto.

            Il mercato del Parmigiano Reggiano è un mercato che sta diventando sempre più internazionale. L’Italia rappresenta oggi poco meno del 60% del totale, contro una quota export del 41% (+4,3% di crescita a volume rispetto all’anno precedente). La Francia è il primo mercato (21% dell’export totale), seguito da USA (20,9%), Germania (17,8%), **Regno Unito **(12,3%) e Canada (3,9%).

            Se Francia (+2,2%) e Regno Unito tengono (+2,7%), la Germania cresce (+6,7%%) dopo la flessione registrata nel 2018, così come la Svizzera (+16,3%) e gli Stati Uniti (+12,9%), questi ultimi per effetto della paura dei dazi. Crescono anche i nuovi mercati come Australia (+21,3%), Cina (+36,4%) e Paesi Arabi (+2,9%). Rallenta invece il Canada (-26,5%) a causa degli adattamenti del CETA.

            Per quanto concerne i primi due mesi del 2020 (pre-Covid), le vendite Parmigiano Reggiano hanno già registrato un aumento di volumi di vendita, in particolare nella GDO dove la crescita ha sfiorato il +20%.

            Meno felice al contrario l’andamento delle quotazioni, considerando che il prezzo all’ingrosso (prezzo medio alla produzione Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore) ad aprile si attesta poco sopra gli 8 euro al kg contro i 10,75 euro del 2019. Tale dinamica riflette le aspettative legate al nuovo scenario economico generale post emergenza sanitaria e la conferma di un trend di crescita produttiva molto superiore alle proiezioni del piano produttivo: nel trimestre gennaio-marzo 2020 il numero di forme prodotte è in crescita di oltre il 4,5% rispetto agli stessi mesi del 2019.

            Il nostro lavoro continua – ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – abbiamo provveduto ad una rivisitazione del piano marketing 2020 alla luce di tutte le limitazioni che stiamo subendo a causa del lockdown e a quelle che saranno le prossime fasi di questo lento ritorno alla normalità. Serviranno inoltre misure per calmierare la produzione, oggi in aumento eccessivo, così come azioni sul canale horeca per consentire una ripartenza in un segmento di mercato che si è completamente fermato”.